Olanda, il senato ha approvato la modifica costituzionale sul reato di st*pro
“Il sesso senza consenso è stupro” è quanto introdotto nella definizione costituzionale del reato. La legge andrà in vigore il 1 luglio.
Il 17° paese dell’Unione Europea che ha modificato la definizione del reato di stupro all’interno dei testi ufficiali della costituzione è l’Olanda. I Paesi Bassi, infatti, hanno dimostrato più volte la propria ventata progressista, nonostante si alternino al potere forze sovraniste e opposte. Ciononostante, i diritti civili sembrerebbero essere una battaglia comune, da uno schieramento all’altro.
Perciò, nella giornata dell’altro ieri, 20 marzo 2024, il senato dei Paesi Bassi ha decretato l’approvazione ufficiale della modifica della definizione in questione, votando. I favorevoli sono stati 73, al netto dei soli due voti contrari. Il testo è stato riportato e tradotto da Amnesty International, la quale si sta occupando di questo appello negli ultimi mesi.
La nuova definizione introdotta in Olanda si basa dunque sul consenso, come ha esplicitato il direttore dell’associazione in Olanda: “I Paesi Bassi hanno finalmente messo da parte una legge obsoleta, riconoscendo che il sesso senza consenso è stupro: un passo avanti importante per prevenire e contrastare la violenza sessuale”.
Inoltre, sempre Dagmar Oudshoorn ha dichiarato quanto segue: “Speriamo che questo possa migliorare l’accesso alla giustizia; è una vittoria a lungo attesa, ottenuta grazie a un’instancabile campagna delle persone attiviste e delle sopravvissute”.
La situazione negli altri paesi
In Italia, si è ben distanti dal prendere questa direzione. Da un lato, vi è una Presidente del Consiglio che osteggia l’uso dell’articolo femminile in virtù di un conservatorismo che confonde la camera dei deputati; dall’altro, le forze della maggioranza sostenute dai più ferventi cattolici che non vogliono sentir parlare nemmeno di aborto. Non è un caso che tra queste schiere vi siano coloro che non conoscono ancora cosa sia la cultura dello stupro.
Mentre in Francia è diventato costituzionale il diritto per le donne di abortire, in Italia ci sono uno Stefano Bandecchi che afferma corbellerie sessiste in consiglio comunale; vi è un Vannacci che, dall’alto del suo privilegio, lamenta discriminazioni ai suoi danni e censure. E, per non far mancare nulla, vi è un Salvini che criminalizza l’uso della cannabis anche a scopo terapeutico.