Strage di Mosca, uno dei responsabili ha vuotato il sacco: “Mi hanno pagato per farlo”
Nella giornata del 22 marzo 2024, al Cocrus City Hall è avvenuto un attacco terroristico rivendicato più volte dall’ISIS.
Quattro uomini si sono presentati presso il Cocrus City Hall, un locale per concerti situato in una frazione di Mosca, e, inavvertitamente, avrebbero cominciato ad aprire il fuoco sulla folla, senza fare distinzioni di sorta. Le vittime che sono state conteggiate fino ad ora ammontano a 143 circa, oltre le centinaia di persone ferite e ricoverate d’urgenza.
Dopo qualche ora, tuttavia, il gruppo organizzato ISIS-K ha rivendicato l’attacco, pubblicando altresì la foto dei quattro uomini ritenuti responsabili del colpo. La foto, insieme a una carrellata di video, sono stati pubblicati anche su Telegram dai vari enti pubblici europei di informazione. Ciononostante, nel mirino è finita anche Kiev.
Dall’Ucraina la risposta è giunta chiara: “Noi siamo estranei ai fatti” ha pronunciato Zelensky. Ciononostante, secondo alcune fonti russe, sarebbe stato aperto un corridoio al confine tra Ucraina e Russia per consentire il passaggio e dunque la fuga dei quattro attentatori, i quali, invece, sono stati catturati qualche ora dopo dal fatto.
Dopo qualche tempo, gli stessi canali russi su Telegram, Mash e Baza, hanno postato le prime immagini degli interrogatori russi somministrati ai quattro individui. Le immagini sono state giudicate brutali, tuttavia la Russia non ha ufficializzato le informazioni, benché si tratti di notizie circolate su canali social ufficiali.
Gli interrogatori: uno dei 4 ha parlato
“Ho sparato per soldi, mi hanno dato 5oo.ooo rubli” ha confessato uno dei quattro uomini dell’ISIS-k, il quale ha subito un interrogatorio brutale e poco convenzionale da parte delle autorità russe che non hanno avuto alcun problema a diffondere su piattaforme pubbliche l’accaduto. 500.000 rubli, ad ogni modo, sono una cifra piuttosto irrisoria per compiere un attentato: corrispondono a circa 5000 euro.
Dopo essere stato tenuto con la testa a terra, bloccato per i capelli e a faccia in giù, il ragazzo ha confessato di essere un giovane di 26 anni. Costui non avrebbe alcun tipo di contatto con gli ucraini. Dopo aver ricavato con metodi antiumanitari le informazioni da costui, il video è stato pubblicato e ricondiviso persino dalla direttrice della televisione Russia Today, Margarita Simonyan.