Attentato a Cocrus City Hall, gli arrestati rischiano la vita in carcere
L’attentato a Cocrus City Hall è stato imputato a 4 uomini: arrestati e torturati, ora stanno rischiando la vita in Russia.
Il 22 marzo 2024, è avvenuta quella che è già passata alla storia come “La strage di Mosca”. Si tratta dell’attentato a Cocrus City Hall, un locale per concerti in Russia, nei pressi di Mosca, dove alcuni uomini sono entrati armati e hanno iniziato a sparare all’impazzata sulla folla, in attesa dell’inizio del concerto dei Picnic.
Le vittime sono state 145 circa, oltre a diverse centinaia di feriti ricoverati d’urgenza. Dopo qualche ora, è stato il gruppo organizzato dell’ISIS a rivendicare l’attacco. Difatti, ha subito diffuso le immagini dei quattro uomini ritenuti responsabili dell’azione, i quali, dopo poco, sono stati catturati dalle forze militari russe di Putin.
Nel mirino è finita anche l’Ucraina, poiché ritenuta colpevole di favoreggiamento: secondo le fonti russe, infatti, sarebbero stati aperti dei corridoi speciali per la fuga al confine tra i due paesi. Queste zone d’ombra avrebbero dovuto favorire il passaggio degli attentatori. Ciononostante, questo non è avvenuto e Kiev si è dichiarata estranea ai fatti.
Intanto, su Telegram, sono state condivise le dichiarazioni dei quattro uomini catturati. Nei video, pubblicati da Mash e Baza, fonti ufficiali del governo, sono palesi le torture delle autorità ai danni degli individui in stato di fermo. Uno di questi ha confessato di aver agito per soldi, ossia previo pagamento di 500.000 rubli. Le immagini hanno però sortito un effetto contrario per la Russia.
Le dichiarazioni del Cremlino sull’accaduto
“State ponendo una domanda relativa all’andamento delle indagini. Noi non commentiamo ciò in alcun modo, non abbiamo il diritto di farlo. Qui, ovviamente, vi esortiamo a fare affidamento sulle informazioni che provengono dalle nostre forze dell’ordine“ ha esordito il rappresentante di Putin in merito al trattamento dei quattro accusati.
In modo più eloquente ha risposto invece il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev: “Me lo chiedono tutti. Cosa fare? Sono stati catturati. Complimenti a quelli che li hanno presi. Dovrebbero essere uccisi? È necessario. E lo sarà. Ma è molto più importante uccidere tutte le persone coinvolte. Tutti. Chi ha pagato, chi ha simpatizzato, chi ha aiutato. Dobbiamo ucciderli tutti“.