Gli effetti indesiderati del paracetamolo in gravidanza
Le ricerche svelano correlazioni inimmaginate di alcuni medicinali con la gravidanza
Spesso la ricerca si concentra su alcune patologie e ne cerca e indaga le cause, riuscendo talvolta a scoprire l’origine di alcuni comportamenti di malattie e disturbi fisici e psichici. Le università italiane e straniere finanziano ogni anno la ricerca, che si sviluppa in vari campi di indagine ottenendo di tanto in tanto dei risultati rivoluzionari. In passato i legami dell’utilizzo di medicinali a base di paracetamolo connessi allo stato di gravidanza delle donne era stata già condotta, ma con risultati piuttosto approssimativi.
Difatti con la precedente ricerca erano stati utilizzati dei metodi di analisi del linguaggio piuttosto scadenti. Stavolta invece a cimentarsi è stata l’Università dell’Illinois, laddove un gruppo di studiosi è riuscito a identificare delle connessioni tra l’uso del paracetamolo nelle donne incinte e alcune tipologie di ritardo nel linguaggio sviluppate dai bambini da esse nati.
Il paracetamolo ha effetti collaterali sui bambini: la ricerca universitaria
Il paracetamolo è uno dei componenti più comuni nei medicinali da banco, considerato da tutti un antidolorifico efficace eppure tra i più blandi. In effetti è possibile acquistarlo senza prescrizione alcuna e possono assumerlo tutte le categorie di persone. Eppure i ricercatori hanno individuato una certa correlazione tra l’uso di questo farmaco e i ritardi nello sviluppo del linguaggio da parte dei bambini nati da donne che nel corso della gravidanza ne hanno assunto abbastanza.
A quanto pare la correlazione è tale per cui si è individuato nel terzo trimestre il momento di maggiore vulnerabilità delle donne incinte, più predisposte dunque ad assorbire gli effetti controindicativi del paracetamolo. Gli effetti consisterebbero dunque nel formarsi di un vocabolario meno vasto nei bambini interessati dell’età di circa 2 anni, mentre i bimbi di circa 3 anni svilupperebbero proprio minori competenze linguistiche.
Il campione analizzato
La ricerca è stata condotta su un campione di 298 bambini dell’età di 2 anni e 254 bambini dell’età di 3 anni. Sono stati coinvolti anche i genitori dei piccoli, che hanno dovuto selezionare su un vocabolario di 680 parole quali erano conosciute e comuni ai loro figli. I risultati hanno indicato che ogni uso di paracetamolo in gravidanza porta a una riduzione di circa 2 parole per ognuno dei bambini coinvolti.
Chiaramente lo studio dovrà essere ulteriormente approfondito, tuttavia i risultati ottenuti suggeriscono la necessità di una riduzione della quantità del farmaco in gravidanza.