Continua l’orrore negli allevamenti intensivi: ecco cosa accade ai polli
Il lato oscuro della zootecnia: le condizioni disumane in cui vengono cresciuti gli animali
La zootecnia è l’ambito che si occupa di allevamento, produzione e cura degli animali. Da secoli molte specie animali sono inserite nel processo produttivo e destinate a produrre alimenti a consumo umano, quali latte e suoi derivati, o a divenire essi stessi cibo. Eppure il trattamento degli animali negli allevamenti non è ottimale, anzi da molti anni fuoriescono immagini poco confortanti di come essi vengono collocati, ammassati e spesso brutalmente uccisi adoperando una violenza davvero non necessaria.
Il tutto è ulteriormente aggravato dalla nascita dei cosiddetti allevamenti intensivi, che puntano a massimizzare il rendimento di produttività di carni animale e per farlo si approcciano agli animali come a merce. Sono dunque unicamente materie prime da sfruttare e lavorare e per tale ragione sono letteralmente oggettificati. I polli sono tra gli animali cui è riservato uno dei peggiori trattamenti possibili.
Qual è lo stato dei polli negli allevamenti
Comprendere il loro modus vivendi è evidente se si guarda ad esempio ai cosiddetti hock burns, cioè delle dolorose ustioni che indicano un grave stato di sofferenza dell’animale. Il pollame, che è tenuto intrappolato in spazi ristretti e soffocanti, è costretto a vivere senza poter fare un passo ed è immerso totalmente in ambienti insalubri, a contatto con le proprie deiezioni. Le condizioni in cui questi polli sono allevati e macellati sono raccapriccianti. Gli hock burns si formano sugli arti posteriori degli animali e si tratta di lesioni che si manifestano sotto forma di ulcere marroni, causate dal prolungato contatto dei garretti con le lettiere di allevamento.
Queste bruciature sono particolarmente comuni nei polli a rapido accrescimento, selezionati geneticamente per crescere in sole poche settimane. Difatti in soli 40 giorni le cosce e il petto dei polli raggiungono le cosiddette dimensioni commerciali. Tuttavia, questa crescita accelerata porta a gravi problemi, comprese le evidenti bruciature summenzionate. Un’indagine condotta dalla BBC, che ha utilizzato i dati raccolti dall’organizzazione Open Cages presso i punti vendita Lidl, ha evidenziato che questa condizione è la normalità purtroppo, nonostante gli impegni dichiarati da parte della grande distribuzione per migliorare il benessere animale.
Come migliorare la situazione
Attualmente molti polli non riescono nemmeno ad accedere ai beverini a causa del loro eccessivo peso. Oltre agli hock burns è facile riscontrare anche altre patologie come quella degli arti divaricati, schiacciati dal troppo peso del pollo. Promuovere e sostenere un’alimentazione vegetariana o che comunque limiti il consumo di carne sarebbe un passo fondamentale per ridimensionare la produzione di carne e permettere di limitare la diffusione degli allevamenti intensivi.