Che cos’è la longevità di un gioco? | Il problema del concetto di durata dell’opera
La longevità dei videogiochi è diversa dalla loro durata: differenze e problematizzazione delle ore di gioco.
I videogiochi si sono evoluti molto nel corso degli ultimi decenni. Una delle più importanti e rilevanti innovazioni ha riguardato sicuramente il gameplay, ma anche la durata di questi prodotti di intrattenimento. Sempre più frequente è diventato il genere open world.
Si tratta a tutti gli effetti di un tipo di gioco che consente una vasta esplorazione del mondo di gioco. Questo significa che chi si occupa della strutturazione del gioco ha una bella gatta da pelare: ricostruire un ambiente di gioco vastissimo, perfettamente esplorabile, può richiedere ingenti risorse.
Nel corso degli anni, i mondi aperti sono stati sempre più dettagliati, soprattutto per il comparto interattivo: i giocatori hanno brama di impattare all’interno del mondo, spesso sfidando le potenzialità del gioco. Non è un caso che molti esplorino alla ricerca dei confini del videogioco, come in una sorta di ricerca delle colonne d’Ercole.
La situazione si complica nel momento in cui non bisogna solo riprodurre un ambiente, bensì crearne ex novo uno. L’inventiva deve dunque sposarsi con la messa in opera tecnica. Negli ultimi anni, i mondi aperti hanno offerto nuove prospettive, ma spesso hanno sacrificato un tassello importante: la storia.
Che cos’è la longevità?
All’interno del mondo dell’intrattenimento videoludico, per longevità si intende il lasso di tempo durante il quale il gioco perdura nella mente del giocatore, ossia quanto è intrattenente a livello emotivo e di gameplay quel determinato prodotto.
Per rendere un gioco longevo ci sono diversi elementi che devono concorrere: una buona trama, un buon gameplay, una buona ambientazione, una buona rigiocabilità e variazione. Non solo, è necessario che vi sia una community attiva. Per longevità si intende, dunque, la durata della vita utile di un gioco e quanto risulti coinvolgente.
La durata di un gioco
Col passare degli anni, il mondo del gaming ha fatto un po’ di confusioni semantiche. Infatti, molti hanno sovrapposto il significato di longevità con quello di durata. Un gioco la cui trama principale dura all’incirca 8 ore è spesso ritenuto poco longevo, da costoro.
In realtà, questo è sbagliato: un gioco di breve durata può essere longevo, esattamente come per il suo opposto. Infatti, molti giochi di 50-60 ore risultano durevoli ma non longevi, poiché, come esposto prima, non presentano elementi intrattenenti a sufficienza. In questi casi, le quest secondarie potrebbero essere noiose o ripetitive e in generale potrebbe risultare poco coinvolgente.