Israele, la paura di Netanyahu per un presunto attacco dell’Iran
Molte fonti hanno individuato la possibilità da parte dell’Iran di sferrare un attacco verso lo stato del “popolo eletto”.
Il ministro della difesa dello stato di Israele ha paventato un attacco ai danni del cosiddetto “popolo eletto” ordito e organizzato dall’Iran. Le sue dichiarazioni hanno infatti scosso l’intero fazzoletto di terra su cui l’Idf sta perpetrando un genocidio quasi senza precedenti. Una prova c’è: l’Iran vorrebbe vendicarsi dell’attacco dell’ambasciata in Siria.
In una telefonata con Lloyd Austin, ministro della Difesa degli Stati Uniti, Gallant ha affermato quanto segue: “Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele. Siamo pronti a difenderci sul territorio e in aria, in stretta cooperazione con i nostri partner. Sappiamo come rispondere”.
Gallant ha parlato anche con il generale Michael Kurilla, capo del Comando centrale Usa: “I nostri nemici pensano di poter separare Israele e gli Usa ma è vero il contrario: ci stanno unendo e rafforzando i nostri legami. Stiamo fianco a fianco. Sono certo che il mondo vede il vero volto dell’Iran: l’organismo terroristico che incita attacchi terroristici in tutto il Medio Oriente e finanzia Hamas, Hezbollah e altre forze, e ora minaccia anche lo Stato di Israele”.
Anche John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, ha parlato in merito, manifestando piena solidarietà a Israele: “La minaccia dall’Iran contro Israele è ancora presente, reale e credibile. Gli Stati Uniti faranno di tutto per aiutare gli israeliani a difendersi”.
La risposta dell’Europa
Il Mehr ha inoltre riportato le parole di Amirabdollahian che ha commentato l’attacco terroristico di Israele in Siria, presso l’ambasciata iraniana: “Quando il regime israeliano viola completamente l’immunità degli individui e delle sedi diplomatiche andando contro al diritto internazionale e alla Convenzione di Vienna, la legittima difesa è una necessità”.
Ha continuato poi in questi termini: “Se un attacco missilistico simile fosse accaduto in una missione diplomatica nella zona di guerra dell’Ucraina, la reazione degli Stati Uniti e dell’Europa sarebbe stata la stessa? La politica estera della Repubblica islamica dell’Iran è sempre basata sull’evitare tensioni”. In questo caso, l’obiettivo polemico di Amirabdollahian era la Germania, ritenuta poco energica nel chiedere il cessate il fuoco.