25 aprile, Serena Bortone si oppone alla censura Rai
La giornalista di “Che sarà” si è opposta alla censura dei vertici Rai in merito alla lettura di un testo antifascista.
Il 25 aprile è il giorno della commemorazione della libertà dal nazifascismo. Si tratta di una giornata fondamentale per la democrazia, poiché quest’ultima forma di governo è in netta contrapposizione con i fascismi che hanno soffocato il Belpaese durante il ventennio mussoliniano e successivamente, con la Seconda Guerra mondiale.
Difatti, l’antifascismo è in generale una base ideologica su cui sia membri di sinistra che di destra concordano. Quando c’è libertà di pensiero, è possibile far prosperare le idee sia di destra che di sinistra, infatti molti esponenti della destra, anche nel giornalismo, si sono opposti alla pretesa che i vertici hanno ordinato alla Rai.
Nella puntata del 20 aprile 2024 di Che sarà, condotto da Serena Bortone, è avvenuto infatti qualcosa di inedito per gli ultimi dieci anni di politica: la giornalista ha interrotto il programma per comunicare ciò che le era stato detto, ossia che il monologo di Antonio Scurati per il 25 aprile era stato soppresso. Il contratto stesso con lo scrittore reciso.
Serena Bortone ha dunque posto una netta linea di confine tra lei e gli ordini dall’alto della Rai, rifiutandosi di accettare questa decisione e comunicando il tutto in diretta. Inoltre, ha anche letto il monologo di Scurati che sarebbe stato destinato per il 25 aprile. Il risultato? Un altro scacco al governo Meloni: il monologo è spopolato sul web.
Antonio Scurati e il monologo
Antonio Scurati è uno scrittore che ha pubblicato “M”, vale a dire un romanzo di base storica su Mussolini, evidenziandone ogni lato negativo e tratto storico revisionato dalla narrazione fascista. Si può dire, dunque, che Scurati sia un convinto antifascista. Ciononostante, il suo monologo è stato tagliato per il 25 aprile, addossandogli anche la colpa di un presunto compenso ritenuto dallo scrittore troppo basso.
Serena Bortone gli ha chiesto dunque se potesse leggere il suo discorso e lui ha accettato senza remore. Bortone ha dunque letto in diretta il monologo: “Siccome ho letto ricostruzioni fantasiose e offensive, qualche giornale ha scritto che ci sarebbe stata una questione di soldi, preciso che la reazione di Scurati è stata di regalarmi il testo che aveva scritto per noi autorizzandomi a leggerlo”.