Idf, l’ammiraglio capo si dimette: “È stato un fallimento”
Aharon Haliva si è dimesso dal suo ruolo di capo ammiraglio dell’Intelligence israeliana. Le sue parole hanno colpito il panorama internazionale.
Aharon Haliva è stato il capo al comando dell’Intelligence militare dello stato di Israele, almeno fino a qualche ora fa. Infatti, Haliva ha deciso di dimettersi con effetto immediato, come hanno riportato i media israeliani di recente. In un primo luogo, Haliva aveva comunicato le sue dimissioni programmate per il termine della guerra, ma non ha retto.
Ciononostante, a dispetto di ciò che l’opinione pubblica possa superficialmente pensare, le dimissioni di Haliva non sono giunte mosse da un presunto senso di colpa per il tentativo di genocidio perpetrato ai danni della popolazione palestinese dal 7 ottobre 2023 a questa parte. Le dimissioni dell’ammiraglio sono in realtà il conato di un amor di patria israeliano.
Infatti, come ha annunciato il quotidiano Ynet, Haliva si è dimesso perché non è riuscito a prevedere e dunque a sventare il colpo di Hamas il 7 ottobre 2023, quando la guerra si è accesa nuovamente, dando inizio a una delle fasi più cruciali della guerra in Medioriente. Stando alle sue dichiarazioni, Haliva ha ritenuto il suo lavoro “un fallimento dell’Intelligence militare”.
In molti hanno tuttavia pensato che in realtà Haliva abbia voluto respingere alcune sue eventuali responsabilità successive. Infatti, la guerra di Israele sta subendo una evidente mutazione negli ultimi giorni, una trasformazione delle forze in campo senza precedenti, al netto di quanto è accaduto in Iran.
Aggiornamenti sul conflitto
Questa notte sono stati lanciati dei missili dal nord dell’Iraq verso la base anti-jihadista statunitense in Siria. Questo attacco è stato il primo diretto esplicitamente a una forza internazionale. Quando interrogati, gli iracheni hanno sostenuto che il veicolo usato per il lancio dei missili era usato ed era stato rinvenuto per caso.
Stando così le cose, è stata avviata una operazione di ricerca per venire a capo dei responsabili degli attacchi in questione. Intanto, la guerra tra Israele e Palestina procede, collezionando ancora morti e vittime innocenti da parte del popolo già dominato da 75 anni dalla barbarie apartheid israeliana.