Violenza sulle donne, al via alle leggi dell’UE | Napoli risponde con l’arte
Mentre in Europa si discutono le nuove leggi contro la violenza sulle donne, Napoli ha offerto il suo contributo artistico.
L’Unione europea ha adottato diverse norme e direttive per contrastare la violenza contro le donne e promuovere la parità di genere. Proprio negli ultimi mesi si sta discutendo di ampliare alcune norme in merito, soprattutto al netto delle nuove e importanti conquiste di alcuni paesi, come ad esempio la Francia, che ha inserito il diritto all’aborto all’interno della propria costituzione.
A livello europeo, vi sono diverse leggi che sostengono la parità di genere, come ad esempio la Convenzione di Istanbul, cioè il trattato internazionale più completo sulla prevenzione e la lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica. Il testo richiede agli Stati membri di adottare misure concrete per prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire gli autori.
Nel 2011, invece, è stata approvata la Direttiva sulla prevenzione e la lotta contro la violenza di genere, che impone agli stati membri dell’Ue di adottare misure per prevenire la violenza di genere, attraverso l’utilizzo di strumenti giuridici, misure di protezione per le vittime e azioni di sensibilizzazione.
Tra le ultime, vi è la Strategia per l’uguaglianza di genere 2020-2025: questa mira a promuovere l’uguaglianza di genere in tutta l’Unione attraverso azioni concrete in diversi settori, anche attingendo al Fondo europeo per la giustizia. Infatti, in Europa, le cose sembrerebbero starsi movimentando.
La risposta di Napoli
A Napoli è stato dipinto un murales commemorativo dell’importante iniziativa dell’Eurocamera nella lotta contro la violenza sulle donne. L’autore di questa opera, posizionata all’ingresso della sede dell’associazione di genitori Nives, è il rinomato writer napoletano Raffaele Liuzzi, noto anche come Raffo.
Nel dipinto, è possibile notare una sorta di graffio rosso: si tratta di un simbolo ormai diventato noto e diffuso all’interno della cerchia di chi combatte le violenze e gli abusi di genere, un po’ come la scarpetta rossa. I napoletani hanno festeggiato questo rinnovato interesse nei confronti di una causa che dovrebbe riguardare il mondo intero, non solo una sua metà.